Il miracolo avvenuto il 13 giugno del 1566 nella nostra città di Ortona, rimane il segno tangibile della presenza viva dell'amore misericordioso di Dio, per il quale da sempre il popolo ortonese ha manifestato la propria gratitudine, testimoniata - soprattutto - dalla profonda devozione che è ancora viva tra i fedeli.
Difatti, l'Oratorio del Crocifìsso, la Chiesa di S. Caterina e il Monastero (oggi ed. ex convento di S. Anna), sono rimasti pressocchè "intatti", non solo a fronte delle incursioni turche subite, ma ancor di più, in conseguenza dei danni che la città ha patito nella prima e seconda guerra mondiale, per le quali Ortona fu quasi del tutto rasa al suolo (a ragione c.d. "la piccola Stalingrado").
Certamente il complesso monumentale rappresenta, unitamente alla Cattedrale di S. Tommaso, la memoria sacra della cittadinanza, essendo entrambi i santuari, gli unici ad aver resistito alle incurie del tempo e dell'uomo. L'Oratorio del Crocifisso, soprattutto in estate, è meta di turismo religioso, dovuto sia alla posizione amena che affaccia sulla passeggiata orientale, ma ancor di più alle visite degli ortonesi emigrati all'estero, che tornano con nostalgia ad ammirar il sacro luogo e a elevar preghiere dinanzi alla venerata ampolla. Vi sono tra gli ortonesi coloro che ricordano i momenti in cui, nell'arco della giornata, le Suore di S. Anna, presso cui frequentavano le scuole elementari o apprendevano l'arte del ricamo, non mancavano mai di far visita insieme agli scolari alla sacra ampolla, recandosi presso l'Oratorio del Crocifisso e con devoto raccoglimento e rigoroso silenzio, venivano recitate accoratamente alcune preghiere, per finire il più delle volte, con il meditare l'avvenuto evento prodigioso.
Ma ancor di più, vi è chi ancora ricorda con viva emozione il rientro della reliquia in Ortona; fu un giorno di tripudio immenso. I preparativi iniziarono quasi un anno prima.

Un certo Mons. Recchini, delegato della Curia Vescovile di Ortona, in un documento datato il 27 giugno 1934, ossia due giorni prima dell'arrivo della Reliquia, scrive: "il capo del Governo si è degnato di concedere una R. Cacciatorpediniera", (nave Grado) per la cui generosa concessione la Curia inviava preghiera e protezione; si prosegue nel documento con l'enunciazione del programma per l'arrivo dell'ampolla: "Al suon delle campane, ore 17,30, il Sacro Braccio di S. Tommaso sarà portato incontro alla Sacra Reliquia del miracoloso Sangue... Dopo la duplice benedizione al mare, il corteo snoderà lungo la strada che dal Porto conduce, risalendo, fino a Piazza della Vittoria, donde procederà, secondo l'ordine stabilito, verso la Cattedrale".

Venne all'uopo costituito anche un Comitato Promotore del Culto al SS. Crocifisso, il quale si impegnò a fondo per ottenere la restituzione dell'ampolla; si legge infatti nel documento riprodotto (qui a sinistra clicca per ingrandore l'immagine), datato il 20 gennaio 1934: "Mons Carbone sul giornale Cacciatorpediniere "Grado' al porto - 29 giugno 1934 l'Avvenire d'Italia ha risposto a qualunque incertezza che ancora potesse sussistere intorno al fatto compiuto del generoso irrevocabile consenso di S.E. il Patriarca di Venezia per il definitivo ritorno della Sacra Ampolla, da Ortona patriotticamente e unanimemente desiderata". Ed ancora si legge che per l'evento venne effettuato il restauro della Cappella "col nuovo rosone e con il nuovo altare", e venne realizzato il Reliquiario e l'Urna marmorea, nonchè la Croce luminosa.
La solennità liturgica della sacra ampolla, venne fatta ricadere nei primi tre giorni del mese di luglio, (mese - appunto - che il rituale della Chiesa cattolica dedica al preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo), di cui si rinvengono svariati documenti dell'epoca fino alla metà degli anni sessanta. Successivamente con la fuoriuscita delle Suore di S. Anna dal Convento, la pia pratica religiosa ha subito un arresto, determinato anche dalla chiusura della Chiesa. Solo l'Oratorio ha continuato e continua ad essere un luogo di preghiera.

Nell'anno 2002, alcuni devoti ortonesi unitamente alla Parrocchia di S. Tommaso Ap., per magnanima concessione dell'attuale Arcivescovo, Mons. Carlo Ghidelli, hanno voluto ridonare lustro e fervore alla sacra ampolla, riprendendo l'antica devozione che soleva indire ogni anno nel mese di luglio l'adorazione al Preziosissimo Sangue, come da rituale canonico romano; così la Parrocchia nell'arco dell'intero mese di luglio, ogni venerdì ha predisposto un'ora di adorazione al Preziosissimo Sangue, con l'esposizione della sacra reliquia. Stante la fervorosa partecipazione dei fedeli si è continuata la pia pratica a cadenza mensile, il secondo venerdì, a ricordo della ricorrenza.

Nell'anno 2003 i ledeii hanno fatto gioiosa memoria dell'anniversario dell'evento miracoloso, con il favore dell'Arcivescovo, il quale il giorno 13 giugno, volendo essere partecipe della devozione ortonese, ha celebrato nell'Oratorio del Crocifisso miracoloso la S. Messa, con l'esposizione dell'ampolla.
Siamo grati al Signore che ha voluto gloriarci di un così insigne sigillo di predilezione ed anche che ha voluto donarci un così benemerito Pastore della nostra Diocesi, Mons. Carlo Ghidelli, su cui il popolo ortonese implora filiale benedizione celeste.