anno 2° numero 28 del 10 aprile 2011
V domenica di Quaresima
Liturgia di oggi
Introduzione
Gesù è in continua comunicazione col Padre. Davanti al sepolcro di Lazzaro afferma di sapere che Dio lo ascolta sempre. Tuttavia egli si commuove profondamente, fino alle lacrime, per la morte del suo amico.
Questo incontro tra l’onnipotenza di Dio e il dolore umano è la fonte della nostra salvezza. Gesù è un canale aperto tra il Padre e l’umanità. Se da parte nostra possiamo affidare a Dio il peso dei nostri peccati, egli, da parte sua, ci riscatta dal dominio della morte.
Prima lettura Ez.37,12-14
Nello spirito che risolleva l’umanità dal sepolcro Israele sperimenta la cura il suo Dio che sempre, lungo il corso della storia, fa rinascere la speranza perduta.
Dal Salmo 129 - Il Signore è bontà e misericordia.
Il salmista riconosce che se si considerassero le colpe l’umanità sarebbe destinata alla morte. Presso il Signore però sono l’amore e la misericordia.
Seconda lettura Rm 8 8-11: Lo Spirito di Dio che ha resuscitato Gesù dai morti, abita in voi.
Paolo ribadisce che il legame con Cristo salva dalla morte. Lo Spirito di Dio ha resuscitato Cristo dai morti, e risusciterà l’umanità in Lui. L’uomo, però, deve prima morire al proprio peccato e scegliere di corrispondere all’amore del Padre.
Riflessione sul vangelo Gv 11,1-45 Io sono la resurrezione e la vita.
Gesù si commuove profondamente per la morte del suo amico Lazzaro. Egli soffre perché sa quanto sia fragile e piena di affanni la condizione umana. È proprio perché Gesù condivide il dolore che l’umanità è salvata. Facendosi come noi, Dio ci ha resi partecipi della sua vita eterna.