anno 2° numero 41 del 17 LUGLIO 2011
XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Liturgia di oggi
Introduzione
Nella nostra vita spesso constatiamo la protervia del potere esercitato con violenza per il dominio sui deboli.
Non è così per Dio. La sua potenza non è mai ostentazione della sua forza, altrimenti, come dice il salmista, chi di noi potrebbe sussistere? La potenza di Dio è innanzitutto immensa pazienza. Egli sa attenderci, nonostante i nostri fallimenti. Ed è in questa sua speranza negli uomini, espressione della sua misericordia, che noi fondiamo la nostra fiducia in lui.
Prima lettura - Sap 12,13.16–19: Dopo i peccati, tu concedi il pentimento.
Israele ha riconosciuto il Signore come giudice universale. La sua giustizia, però, non è condanna, ma misericordia e mitezza. Perciò egli lascia agli uomini il tempo per la conversione e il pentimento.
Salmo 85 - Tu sei buono, Signore, e perdoni.
Cantare la lode del Signore vuol dire riconoscere la sua misericordia. Ogni vivente non può reggere il confronto con la sua grandezza, eppure egli ama anche la più piccola delle sue creature.
Seconda lettura - Rm 8,26–27: Lo Spirito intercede con gemiti inesprimibili.
Il protagonista della vita spirituale dell’uomo è lo Spirito Santo. Per mezzo dello Spirito il Padre viene in soccorso della nostra debolezza, e ci apre alla relazione con lui.
Vangelo - Mt 13,1–23: Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura.
L’amore di Dio per gli uomini è paziente e misericordioso. Per questo il seminatore non manda i suoi servi a sradicare la zizzania dal campo. I semi della Parola, infatti, vengono devono essere lasciati germogliare, anche se insieme a ciò che è stato seminato dal nemico. Gesù stesso e la sua morte in croce sono l’espressione perfetta della pazienza e della fiducia del seminatore.
Approfondimenti
SANTA BRIGIDA DI SVEVIA PATRONA D'EUROPA
Brigida Birgersdotter nacque nel 1303 a Finsta, in Svezia, quando la Scandinavia era ancora cattolica. I suoi genitori appartenevano alla più alta nobiltà e si racconta che la madre, mentre era incinta di lei, durante un viaggio rischiò di annegare in un naufragio e riuscì a salvarsi a stento. La notte seguente avrebbe udito la voce della Madonna che le diceva: "Sei stata salvata per il frutto che porti in seno. Nutrilo dunque nell’amore di Dio".
A dieci anni Brigida ebbe la prima visione mistica di Cristo e desiderò prendere il velo, ma suo padre qualche anno dopo le impose per ragioni politiche di sposare il diciottenne Ulf Gudmarsson. Dal matrimonio nacquero otto figli, quattro maschi e quattro femmine, fra cui quella che poi divenne S.Caterina di Svezia.
Ulf era un giovane mite e ricco di fede. Insieme diventeranno terziari francescani, dedicandosi all’educazione cristiana dei figli e alle opere di carità. Brigida sarà per vent’anni una moglie e madre esemplare. Una laica felicemente sposata.
La vita di corte la mette in contatto con la travagliata vita sociale del suo tempo e accende in lei un vivo interesse per la politica europea. Ma poiché non ha mai smesso di pensare alla vita religiosa, studia la letteratura mistica, legge molto, principalmente la Sacra Scrittura e le opere di S.Bernardo di Chiaravalle, che portano a perfezione la sua educazione religiosa.
Sposa e madre, dama di corte. Questa fu la sua vita per oltre vent’anni, finché il marito morì. Era il 1344. Due anni prima, al ritorno da un pellegrinaggio a Santiago de Compostela, Ulf era entrato fra i monaci cistercensi ad Alvastra.
Per Brigida ora è il momento della svolta. Decide di indossare l’abito cinerino del Crocifisso della Verna, simbolo di povertà e penitenza. Iniziano le rivelazioni celesti, rivelazioni che le giungevano in uno stato d’estasi e che al risveglio scriveva lei stessa oppure dettava al suo confessore, attraverso le quali divenne una messaggera di Cristo per comunicare, perorare ed esortare il Papa e i prelati. Per il Papa e per l’Europa si sentirà spinta a partire alla volta di Roma in occasione dell’anno santo del 1350 e da lì non se ne andrà più.
Brigida era una grande mistica ma anche una donna molto pratica, quindi non appena si stabilì a Roma, nella casa di piazza Farnese, la adattò per i pellegrini che fossero giunti dai paesi scandinavi, a cui si offrivano ospitalità e alta spiritualità. La sua vita invece era molto austera, totale la sua povertà. La nobile figlia di Svezia dovette mendicare spesso il pane quotidiano mescolata agli altri poveri sugli scalini delle chiese di Roma.
Visitò molti luoghi italiani, soprattutto dove si trovavano reliquie di santi come Milano, Pavia, Assisi, Bari, Benevento, Pozzuoli, Napoli, Salerno, Amalfi e il santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano. Per ben due volte, guidata da una Rivelazione, giunse pellegrina nella nostra città di Ortona, per venerare la tomba dell’apostolo Tommaso. L'ultimo pellegrinaggio la portò in Terra Santa tra il 1371 - 1372, permettendole di visitare gli stessi luoghi vissuti da Gesù.
Mossa dallo Spirito, la santa svedese fondò un Ordine contemplativo femminile e maschile, l’Ordine del SS.Salvatore – la cui Regola venne approvata nel 1370 – che disgraziatamente fu spazzato via in seguito alla Riforma protestante in Europa. Il monastero di Vadstena, culla dell’Ordine, fu saccheggiato e i religiosi dispersi. Ma oggi esso è più vivo che mai, grazie all’opera riformatrice della Beata Maria Elisabetta Hesselblad, che lo ha rifondato nel XX secolo.
Molte sono le rivelazioni sulla Madonna ricevute da S. Brigida e raccolte nei suoi scritti che ci rivelano la sua profonda dottrina mariana. In esse si affermano la verità dell’Immacolata Concezione, la maternità universale di Maria e la sua missione di Corredentrice del genere umano.
Al centro della spiritualità di S. Brigida troviamo i misteri della Passione di Cristo e delle glorie e dolori di Maria. Brigida seppe cogliere ed evidenziare la centralità di Maria nella storia della salvezza, accanto a Cristo e unita a Cristo, secondo il piano salvifico di Dio.
Il Redentore e la Corredentrice, inseparabili, hanno portato a compimento nel dolore e nell’immolazione la salvezza del genere umano.
Ecumenismo, unità, rinnovamento interiore: questo il testamento spirituale lasciato dalla mistica venuta dal Nord. In quella che fu la sua casa a piazza Farnese, dove oggi è la curia generalizia dell’Ordine, si possono ancora visitare le sue stanze. Brigida vi morì il 23 luglio 1373. Era di sabato, giorno della Madonna. Quando sentì vicina l’ora del trapasso, si fece distendere su un tavolo, desiderando morire – così disse – sul duro legno come il suo Salvatore.
Fu canonizzata il 7 ottobre 1391. Un data mariana anch’essa, come si può vedere. Nella Bolla di canonizzazione si affermava che la santa "per grazia dello Spirito Santo meritò di vedere visioni, di udire rivelazioni e di predire molte cose con spirito profetico", riconoscendo quindi alla mistica svedese il carisma della profezia, raramente affibbiato a una donna nella storia della Chiesa.
Una donna tuttavia non comune, chiamata a una missione tutta particolare e per questo assistita e protetta in modo speciale da Maria. Per Lei Brigida compose anche un Sermone e ben nove volumi di rivelazioni.
Pellegrina dell’assoluto, profetessa dei tempi nuovi, questa grande santa scandinava, che lavorò instancabilmente per la pace in Europa in un tempo contrassegnato da divisioni religiose, guerre e squilibri politici, è stata dichiarata da Giovanni Paolo II (con Motu proprio del 1° ottobre 1999) compatrona d’Europa, insieme a S. Edith Stein e a S. Caterina da Siena.
A dieci anni Brigida ebbe la prima visione mistica di Cristo e desiderò prendere il velo, ma suo padre qualche anno dopo le impose per ragioni politiche di sposare il diciottenne Ulf Gudmarsson. Dal matrimonio nacquero otto figli, quattro maschi e quattro femmine, fra cui quella che poi divenne S.Caterina di Svezia.
Ulf era un giovane mite e ricco di fede. Insieme diventeranno terziari francescani, dedicandosi all’educazione cristiana dei figli e alle opere di carità. Brigida sarà per vent’anni una moglie e madre esemplare. Una laica felicemente sposata.
La vita di corte la mette in contatto con la travagliata vita sociale del suo tempo e accende in lei un vivo interesse per la politica europea. Ma poiché non ha mai smesso di pensare alla vita religiosa, studia la letteratura mistica, legge molto, principalmente la Sacra Scrittura e le opere di S.Bernardo di Chiaravalle, che portano a perfezione la sua educazione religiosa.
Sposa e madre, dama di corte. Questa fu la sua vita per oltre vent’anni, finché il marito morì. Era il 1344. Due anni prima, al ritorno da un pellegrinaggio a Santiago de Compostela, Ulf era entrato fra i monaci cistercensi ad Alvastra.
Per Brigida ora è il momento della svolta. Decide di indossare l’abito cinerino del Crocifisso della Verna, simbolo di povertà e penitenza. Iniziano le rivelazioni celesti, rivelazioni che le giungevano in uno stato d’estasi e che al risveglio scriveva lei stessa oppure dettava al suo confessore, attraverso le quali divenne una messaggera di Cristo per comunicare, perorare ed esortare il Papa e i prelati. Per il Papa e per l’Europa si sentirà spinta a partire alla volta di Roma in occasione dell’anno santo del 1350 e da lì non se ne andrà più.
Brigida era una grande mistica ma anche una donna molto pratica, quindi non appena si stabilì a Roma, nella casa di piazza Farnese, la adattò per i pellegrini che fossero giunti dai paesi scandinavi, a cui si offrivano ospitalità e alta spiritualità. La sua vita invece era molto austera, totale la sua povertà. La nobile figlia di Svezia dovette mendicare spesso il pane quotidiano mescolata agli altri poveri sugli scalini delle chiese di Roma.
Visitò molti luoghi italiani, soprattutto dove si trovavano reliquie di santi come Milano, Pavia, Assisi, Bari, Benevento, Pozzuoli, Napoli, Salerno, Amalfi e il santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano. Per ben due volte, guidata da una Rivelazione, giunse pellegrina nella nostra città di Ortona, per venerare la tomba dell’apostolo Tommaso. L'ultimo pellegrinaggio la portò in Terra Santa tra il 1371 - 1372, permettendole di visitare gli stessi luoghi vissuti da Gesù.
Mossa dallo Spirito, la santa svedese fondò un Ordine contemplativo femminile e maschile, l’Ordine del SS.Salvatore – la cui Regola venne approvata nel 1370 – che disgraziatamente fu spazzato via in seguito alla Riforma protestante in Europa. Il monastero di Vadstena, culla dell’Ordine, fu saccheggiato e i religiosi dispersi. Ma oggi esso è più vivo che mai, grazie all’opera riformatrice della Beata Maria Elisabetta Hesselblad, che lo ha rifondato nel XX secolo.
Molte sono le rivelazioni sulla Madonna ricevute da S. Brigida e raccolte nei suoi scritti che ci rivelano la sua profonda dottrina mariana. In esse si affermano la verità dell’Immacolata Concezione, la maternità universale di Maria e la sua missione di Corredentrice del genere umano.
Al centro della spiritualità di S. Brigida troviamo i misteri della Passione di Cristo e delle glorie e dolori di Maria. Brigida seppe cogliere ed evidenziare la centralità di Maria nella storia della salvezza, accanto a Cristo e unita a Cristo, secondo il piano salvifico di Dio.
Il Redentore e la Corredentrice, inseparabili, hanno portato a compimento nel dolore e nell’immolazione la salvezza del genere umano.
Ecumenismo, unità, rinnovamento interiore: questo il testamento spirituale lasciato dalla mistica venuta dal Nord. In quella che fu la sua casa a piazza Farnese, dove oggi è la curia generalizia dell’Ordine, si possono ancora visitare le sue stanze. Brigida vi morì il 23 luglio 1373. Era di sabato, giorno della Madonna. Quando sentì vicina l’ora del trapasso, si fece distendere su un tavolo, desiderando morire – così disse – sul duro legno come il suo Salvatore.
Fu canonizzata il 7 ottobre 1391. Un data mariana anch’essa, come si può vedere. Nella Bolla di canonizzazione si affermava che la santa "per grazia dello Spirito Santo meritò di vedere visioni, di udire rivelazioni e di predire molte cose con spirito profetico", riconoscendo quindi alla mistica svedese il carisma della profezia, raramente affibbiato a una donna nella storia della Chiesa.
Una donna tuttavia non comune, chiamata a una missione tutta particolare e per questo assistita e protetta in modo speciale da Maria. Per Lei Brigida compose anche un Sermone e ben nove volumi di rivelazioni.
Pellegrina dell’assoluto, profetessa dei tempi nuovi, questa grande santa scandinava, che lavorò instancabilmente per la pace in Europa in un tempo contrassegnato da divisioni religiose, guerre e squilibri politici, è stata dichiarata da Giovanni Paolo II (con Motu proprio del 1° ottobre 1999) compatrona d’Europa, insieme a S. Edith Stein e a S. Caterina da Siena.