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anno 3° n. 27 del 1° APRILE 2012
DOMENICA DELLE PALME (Anno B)
(all'interno: Liturgia del giorno)

Liturgia di oggi

Introduzione

Entriamo nella settimana santa facendo memoria della passione, morte e risurrezione di Gesù. L'itinerario quaresimale ci ha portato a riflettere sulla nostra fede e sulle nostre scelte di vita. La liturgia di oggi ci invita a partecipare al suo mistero di salvezza: ci incamminiamo con lui, nella commemorazione dell'ingresso a Gesù a Gerusalemme, per condividere in pienezza il suo dono d'amore.

Alla commemor. dell'ingresso del Signore in Gerusalemme
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
I Vangeli ci presentano la contrapposizione tra l'apparente accoglienza trionfale di Gesù e la successiva crocifissione. In particolare Giovanni collega l'ingresso a Gerusalemme con la risurrezione di Lazzaro, facendo rilevare lo stretto collegamento tra l'evento storico e il mistero della redenzione.

 .
Prima lettura -
·Is 50,4-7:
Il servo di Jahvé.

Il profeta Isaia ci fa contemplare la figura del servo sofferente, che rimane fedele a Dio anche nel momento della persecuzione, prendendo su di sé le colpe di tutti. È l'icona della crocifissione di Cristo.

Dal Salmo - 21: Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?

Ci rivolgiamo a Dio per chiedergli aiuto con la preghiera del Salmo, facendoci voce delle sofferenze del mondo.

Seconda lettura - Fil 2,6-11:
Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo ha esaltato.

L'inno di San Paolo descrive la logica profonda della vita di Gesù: la scelta della condivisione della vita umana nell'obbedienza al Padre.


Canto al Vangelo -
 Fil 2,8-9:  

Gloria e lode a te, o Cristo!  Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte,  e alla morte di croce.  Per questo Dio l’ha esaltato  e gli ha dato il nome che è sopra ogni altro nome.  Gloria e lode a te, o Cristo!

Vangelo - Mc 14,1-15,47:
La passione del Signore.
Nell'ascolto della passione contempliamo il mistero profondo di Cristo, servo obbediente del Padre e salvatore del mondo.
 
<< Domenica delle Palme >>


LITURGIA DEL GIORNO
(www.lachiesa.it)
  


Approfondimenti

VIVERE LA SETTIMANA SANTA

La Settimana, che inizia con la Domenica delle Palme, viene giustamente chiamata Santa, perché in essa, non solo si ricordano, ma si celebrano i grandi Misteri della nostra Redenzione: da quella Settimana l'umanità intera ha ricominciato - e può oggi ricominciare - a vivere secondo la vera ragione del suo essere ed esistere, ossia come figli di Dio, quindi eredi del Paradiso. È davvero incredibile ciò che Gesù ha vissuto per ciascuno di noi. Non ci poteva essere un amore più grande. Dio si è preso sulle sue spalle le nostre colpe: un atto d'Amore divino su cui dovremmo meditare per giunge a ringraziare infinitamente, in ogni istante della nostra esistenza. Con la Sua Passione e Resurrezione Gesù, Figlio di Dio, ci ha resi nuovamente creature capaci di Paradiso, se accogliamo e viviamo la Sua Vita in noi, ricordando i grandi Eventi di Salvezza che questa Settimana Santa ci fa rivivere.
Si inizia con questa DOMENICA DELLE PALME, che introduce la settimana con una cerimonia festosa: quella dell'ingresso solenne di Gesù: un 'trionfo', ma subito seguito dal racconto della Passione. Gesù, nel suo cuore, sa che cosa lo attende, al di là delle apparenze di accoglienza che il popolo gli dimostra. La Chiesa dona ai fedeli un ramoscello di ulivo, segno della Pace che il sacrificio stesso del Cristo ci ha guadagnato, per portarla ogni giorno nelle nostre case.
Il GIOVEDÌ SANTO ha due grandi celebrazioni:
al mattino tutti i sacerdoti si uniscono al Vescovo in Cattedrale, come a testimoniare la profonda comunione che deve esistere tra di loro, e, durante la S. Messa del S. Crisma, vengono benedetti e consacrati gli oli, che serviranno per i sacramenti dal Battesimo alla Cresima, all'Ordine. È sempre suggestivo lo spettacolo dell'unità del presbiterio con il vescovo: è un affermare di 'essere una cosa sola, chiamati a portare la salvezza nel nome di Gesù a tutti i fratellì.
La sera del Giovedì Santo si celebra la memoria dell'Ultima Cena e viene così ricordato il grande Sacramento in cui Gesù si fa Pane di vita nella Messa e Presenza continua nel tabernacolo: Gesù sempre realmente in noi, vicino e tra noi.
Quale immenso dono avere sempre Dio con noi, solo che lo vogliamo!
Al termine della Messa, solennemente, il SS.mo Sacramento viene deposto in un tabernacolo, come veglia prima della Passione, che in ogni parte del mondo diviene notte di adorazione. L'altare viene spogliato delle tovaglie, come a manifestare il 'silenzio di Gesù', che vive la Sua Passione. Le campane tacciono, come segno di partecipazione al Suo dolore ed invito alla riflessione.
Il VENERDÌ SANTO è il giorno del silenzio e della memoria. In tutte le Parrocchie o Chiese, nel pomeriggio, normalmente alle 15.00, in ricordo della morte in croce di Gesù, l'assemblea si riunisce per l'ascolto del Vangelo della Passione e Morte. Un annuncio che è seguito da preghiere che abbracciano il mondo intero. Segue l'introduzione della Croce, che viene scoperta lentamente, mostrando Gesù Crocifisso, che, deposto vicino all'altare, riceve con un bacio l'adorazione dei suoi fedeli. Infine viene distribuita la S. Comunione, come fosse la deposizione dalla croce di Gesù in noi. E di nuovo cala il silenzio, che si prolungherà fino alla notte della Risurrezione.
Giorni davvero carichi di Mistero e di Amore, che non possono e non devono lasciarci indifferenti, se davvero siamo Suoi discepoli.
Il SABATO SANTO regna un grande Silenzio, rispettoso certamente perché partecipa del silenzio di Gesù morto nel sepolcro, ma insieme anche.... grande Attesa della Pasqua di Resurrezione. Alle 23.00 ha inizio la solenne Veglia pasquale. Una veglia che è vivere la memoria della nostra storia, dopo la creazione, attraverso la lettura di brani significativi del Vecchio Testamento, fino al momento dell'ANNUNCIO della RESURREZIONE, in cui le campane riprendono a suonare, per annunciare a tutta la Comunità che Gesù è risorto.
Durante la S. Messa, dopo l'omelia del celebrante, avviene la benedizione dell'acqua, che servirà per i battesimi, frutto della resurrezione. E nel canto del Gloria le campane tornano a suonare come a confermare l'annuncio della grande Gioia: Gesù è davvero Risorto. 'Grande notte' la definisce S. Agostino, perché è la nuova creazione a cui apparteniamo. Una notte da vivere davvero con gioia e con fede. Per quella notte della Resurrezione di Gesù, noi, con il battesimo, siamo rinati e, per noi, si è aperta la possibilità di tornare in Cielo! Una notte carica di fede, di gioia, di pace!
 

          

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