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anno 3° n. 36 del 3 GIUGNO 2012
SANTISSIMA TRINITA' (Anno B)
(all'interno: Liturgia del giorno ed ascolto del Vangelo)

Liturgia di oggi

Introduzione

Concluso il tempo di Pasqua, oggi siamo invitati a meditare sul mistero di Dio che celebriamo nell'anno liturgico. “Dio nessuno l'ha mai visto”, ci dice San Giovanni, e certamente noi non possiamo comprenderlo da soli. Ma Lui stesso si è manifestato nella storia della salvezza come Padre, Figlio e Spirito Santo! Nell'unica festa della Santissima Trinità celebriamo la sua realtà di amore che si dona.

 .
Prima lettura -
·Dt 4,32-34.39-40:
Il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra.
Il Signore si è rivelato attraverso il dono della sua legge e non verrà mai meno alla sua parola. Osservare i suoi comandamenti è fonte di saggezza e di pace.

Dal Salmo - 32:  Beato il popolo scelto dal Signore.

Felice l'uomo che è fedele al Signore. Riconosciamolo nella preghiera del Salmo.

Seconda lettura - Rm 8,14-17:
Abbiamo ricevuto un spirito da figli adottivi.

San Paolo ci ricorda che la nostra dignità di credenti consiste nel dono di essere figli del Padre in Cristo Gesù, guidati dallo Spirito di Dio.


Canto al Vangelo -
 (Ap 1,8):    

Alleluia, alleluia.  Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, a Dio, che è, che era e che viene.  Alleluia.

Vangelo - Mt 28,16-20: Battezzate nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Dopo la risurrezione, la Chiesa, comunità dei discepoli attorno a Gesù, vive e si realizza anzitutto nell'annuncio del dono della fede ricevuta.
 
<< Santissima Trinità  >>


LITURGIA DEL GIORNO - ASCOLTO DEL VANGELO
(www.lachiesa.it)
  


Approfondimenti

 IL MISTERO DELLA TRINITA' 
     
La solennità della Santissima Trinità è la
festa del "Dio unico in Tre Persone". Con questo è già detto tutto, ma tutto resta ancora da capire, accogliere con amore, adorare nella contemplazione. Il tema ha una importanza centrale sul fronte missionario. Si afferma, con facilità, che tutti i popoli - anche i non cristiani - sanno che Dio esiste e che anche i 'pagani' credono in Dio.
Questa verità condivisa – pur con alcune differenze, riserve e la necessità di purificare immagini e rapporti - è la base che rende possibile il dialogo fra le religioni, e in particolare il dialogo fra i cristiani e i seguaci di altre religioni. Sulla base di un Dio unico comune a tutti, è possibile tessere un'intesa fra i popoli in vista di azioni concertate a favore della pace, in difesa di diritti umani, per la realizzazione di progetti di sviluppo e crescita umana e sociale. Su questo fronte abbiamo visto gesti coraggiosi e positivi di intesa e collaborazione, promossi anche da grandi Papi, come Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II; ma sempre nella chiara consapevolezza che tutto questo è soltanto una parte dell'azione evangelizzatrice della Chiesa nel mondo.
Per un cattolico l'orizzonte di relazioni fondate sull'esistenza di un Dio unico non è sufficiente, e tanto meno lo è per un missionario cosciente della straordinaria rivelazione ricevuta per mezzo di Gesù Cristo, rivelazione che abbraccia tutto il mistero di Dio, nella sua unità e trinità. Il Vangelo che il missionario porta al mondo, oltre a rafforzare e perfezionare la comprensione del monoteismo, apre all'immenso, sorprendente mistero del Dio-comunione di Persone.
La parola 'mistero' è da intendersi più per ciò che rivela che per quello che nasconde. In questa materia è meglio lasciare la parola ai mistici.
Per S. Giovanni della Croce "c'è ancora molto da approfondire in Cristo. Questi infatti è come una miniera ricca di immense vene di tesori, dei quali, per quanto si vada a fondo, non si trova la fine; anzi in ciascuna cavità si scoprono nuovi filoni di ricchezze". Rivolgendosi alla Trinità, S. Caterina da Siena esclama: "Tu, Trinità eterna, sei come un mare profondo, in cui più cerco e più trovo, e quanto più trovo, più cresce la sete di cercarti. Tu sei insaziabile; e l'anima, saziandosi nel tuo abisso, non si sazia, perché permane nella fame di te, sempre più te brama, o Trinità eterna".
La rivelazione cristiana del Dio trino offre parametri nuovi sul mistero di Dio. Sia in se stesso, sia nei suoi rapporti con l'uomo e il creato, come pure per le relazioni fra le persone umane. Un anonimo ha trasmesso il seguente dialogo, scarno ma essenziale, tra un musulmano e un cristiano.
>    Diceva un musulmano: "Dio, per noi, è uno; come potrebbe avere un figlio?"
>    Rispose un cristiano: "Dio, per noi, è amore; come potrebbe essere solo?"
Si tratta di una forma stilizzata di 'dialogo interreligioso', che manifesta una verità fondamentale del Dio cristiano, capace di arricchire anche il monoteismo ebraico, musulmano e delle altre religioni. Infatti, il Dio rivelato da Gesù (Vangelo) è soprattutto Dio-amore (cf. Gv 3,16; 1Gv 4,8). È un Dio unico, in una piena comunione di Persone. Egli si rivela a noi soprattutto come un "Dio misericordioso e pietoso" (I lettura); "Dio ricco di misericordia" (Ef 2,4).
È questo il vero volto di Dio che tutti i popoli hanno il diritto e il bisogno di conoscere * dai missionari della Chiesa. Per questo, afferma il Concilio, "la Chiesa pellegrinante è missionaria per sua natura, in quanto essa trae origine dalla missione del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo, secondo il progetto di Dio Padre" (Ad Gentes 2). Nei primi numeri dello stesso Decreto il Concilio spiega l'origine e il fondamento trinitario della missione universale della Chiesa, offrendo, tra l'altro, una delle più alte sintesi teologiche di tutto il Concilio.

 
 

                     

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