da Il Mosaico 24 Giugno 2012

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Prima lettura -·Is 49,1-6:
Ti renderò luce delle nazioni.
La vocazione del Servo di Iahvé presentata da Isaia parte e sfocia nella missione di salvezza affidatagli da Dio.

Dal Salmo - 138:  Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda.

Il salmista inneggia a Dio che conosce tutto di lui: i movimenti, le azioni, i pensieri, le strade che ha intenzione di percorrere.

Seconda lettura - At 13,22-26:
Giovanni aveva preparato la venuta di Cristo.

L'Apostolo, dopo aver richiamato l'attesa messianica, presenta il Precursore, che ha preparato la via al Messia attraverso la predicazione di un battesimo di penitenza.


Canto al Vangelo -
 (Lc 1,76):    

Alleluia, alleluia. “Tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade.”  Alleluia.

Vangelo - Lc 1,57-66.80: Giovanni è il suo nome.

Luca racconta le circostanze della nascita eccezionale del Battista e della sua circoncisione. Il tutto viene narrato per mettere in risalto l'imposizione del nome già indicato a Zaccaria dall'angelo.
 
<< Natività di S. Giovanni Battista  >>


LITURGIA DEL GIORNO - ASCOLTO DEL VANGELO
(www.lachiesa.it)
  


Approfondimenti
 
Il ministero liturgico del lettore
(continua)     

4. Le funzioni particolari del lettore

Affinché «la stessa disposizione della celebrazione manifesti la Chiesa costituita nei suoi diversi ordini e ministeri» (introd. al Messale, n. 58), il lettore dovrebbe svolgere nel corso di una medesima celebrazione liturgica solo questa funzione (e non operare contemporaneamente, per esempio, da ministro straordinario della comunione).
Durante la processione d'ingresso può portare l'evangeliario, precedendo direttamente il sacerdote. Dopo la venerazione dell'altare (di solito con un inchino) ve lo depone sopra e prende posto nel presbiterio con gli altri ministri (cfr. introd. al Messale, n. 148s).
In certi luoghi egli rimane nella navata della chiesa e si dirige all'ambone solo al momento della lettura. Nelle chiese grandi ciò viene spesso sentito come un disturbo. E la stessa cosa dovrebbe ripetersi per la preghiera dei fedeli? Inoltre, va imponendosi sempre più l'usanza di far indossare vesti liturgiche ai ministranti, vesti che sono già state introdotte in varie forme anche per le donne. Ciò significa che tutti questi ministeri liturgici costituiscono assieme al sacerdote un gruppo di membri della comunità, che si impegnano a svolgere durante la celebrazione un servizio particolare a favore dell'assemblea.
Il lettore «proclama all'ambone le letture che precedono il vangelo. In mancanza del salmista può anche proclamare il salmo responsoriale dopo a prima lettura», nonché «suggerire le intenzioni della preghiera universale» (introd. al Messale, n. 150s).
È conveniente che più letture siano proposte da più lettori, anche se bisogna sempre tener conto della situazione pastorale della parrocchia.

5. Formazione dei lettori
II ministero della mensa della parola riesce bene solo se si verificano determinate condizioni e si soddisfano determinate esigenze per cui è indispensabile dedicarsi alla formazione dei lettori.
1. Il lettore deve conoscere bene l'ordinamento delle letture e dei lezionari, almeno per quanto riguarda le domeniche e le feste degli anni A, B e C; i giorni feriali dell'anno I e II (anni dispari e anni pari); le messe dei santi (che offrono spesso varie possibilità di scelta).
2. Inoltre deve sapere che tra i libri biblici e in uno stesso libro esistono generi letterari diversi: storia, lettere, profezia, poesia...; esistono diversi modi di esprimersi: affermazioni, professioni di fede, racconti, parabole.
3. È utile che pensi agli uditori e si regoli su di essi. Col suo modo di parlare, guardare e comportarsi deve stabilire un certo contatto con essi, creare una comunicazione. Dato che si ascoltano in maniera diversa le persone cui ci si sente legati, bisogna tener conto della relazione fra lettore e comunità. Tale relazione esiste già in una certa misura a motivo dei rapporti comunitari, che sono stati stretti nella vita quotidiana al di fuori della celebrazione. Esiste tutto un tessuto di relazioni tra coloro che si radunano per la celebrazione. Si tratta di una cosa da tenere a mente, sfruttare e perfezionare.
4. È necessario conoscere l'uso del microfono. Mantenere una distanza dai 20 ai 30 cm. Parlare direttamente nella sua direzione (regolare l'altezza e l'angolatura). Non troppo forte, in maniera chiara e disciplinata.
5. La preparazione è indispensabile: leggere ad alta voce a casa; approfondire il testo, renderselo familiare; pensare a quello che si legge; quello che non capisco non posso neppure comunicarlo in maniera comprensibile.
6. Articolare il testo. Fare le debite pause: la punteggiatura non è sempre un criterio attendibile.
7. Controllare, soprattutto le prime volte, col registratore il ritmo della lettura, le pause, il volume, il tono della voce, l'articolazione, la respirazione, la melodia della frase, la cadenza, le inflessioni dialettali.
8. Non accentuare troppo. Porre solo un accento principale nella proposizione. Non evidenziare gli aggettivi, le negazioni e la finale della frase. Vedere le connessioni e le relazioni.
9. Prima di un'affermazione importante è utile fare una pausa per aumentare la tensione.
10. Accedere con calma all'ambone. Aspettare che tutti si siano seduti e sistemati. Respirare profondamente. Cominciare a parlare lentamente.
11. Alla fine terminare con calma. Breve pausa di silenzio prima di cominciare il salmo responsoriale.

La Comunità Parrocchiale di San Tommaso Apostolo,

profondamente addolorata,
si stringe con affetto intorno al caro Padre Agostino
e, unita nella preghiera,
affida alla misericordia del Signore
l’anima del suo amato papà.