Aci - Insieme anno 0 numero 1


VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELL’ AZIONE CATTOLICA

La nostra vuole essere una piccola rubrica per raccontarvi meglio come l’ Azione Cattolica è ORGANIZZATA come si ARTICOLA e quali sono le BASI SULLE QUALI POGGIA;; il nostro viaggio continua con il parlarvi del CONSIGLIO PARROCCHIALE.

Se l’assemblea parrocchiale come abbiamo detto nel numero precedente è il luogo naturale in cui si raccolgono tutti gli aderent dell’AC giovani ed adulti, il CONSIGLIO PARROCCHIALE rappresenta l’anima dell’ associazione!!
Per spiegarci meglio vi faremo una semplice lista di quello che è l’importanza del consiglio parrocchiale e le sue caratteristiche.
Vive il suo compito come un’esperienza di Chiesa e di fraternità.
La corresponsabilità col Presidente parrocchiale, oltre a manifestarsi nella collaborazione concreta e nella condivisione delle scelte che riguardano l’associazione parrocchiale, significa anche avere cura con lui della qualità delle relazioni fra le persone, favorendo i legami spirituali e di amicizia.
Trova in ognuno dei suoi membri delle motivazioni radicate alla responsabilità associativa e uno stile di gratuità e di proposta.
Sa essere l’“anima” dell’AC in parrocchia, considerando come suoi compiti: tenere sempre fissa l’attenzione sull’essenziale, curare che la centralità della persona sia effettivamente riconosciuta e rispettata, garantire che ogni socio di AC – dai ragazzi agli anziani – possa trovare itinerari formativi qualificati, anche favorendo per questo la sinergia e la collaborazione con altre Associazioni parrocchiali;; haparticolare responsabilità rispetto alla scelta e alla formazione degli educatori e animatori parrocchiali, ai quali affianca una persona, disponibile e competente nell’educazione, come incaricato della formazione con compiti di tutoraggio e di sostegno nell’azione educativa.
Sa valutare la situazione della parrocchia e del territorio e, in base a questa e alle forze dell’AC locale, sa scegliere e proporre uno o più progetti per il rinnovamento della vita associativa (Sul sentiero di Isaia, Osea, Nazaret, Dialoghi, Nicodemo) o inventarne di nuovi, è fortemente dedito alla crescita della comunione in parrocchia, specie fra l’AC e altre associazioni o movimenti presenti nella comunità.
Sa proporre l’AC all’interno della comunità parrocchiale, con spirito di umiltà ma anche con entusiasmo e coraggio.
Sa inserire nel proprio calendario anche momenti conviviali (un’uscita, una cena…) e spirituali (un ritiro, la partecipazione agli esercizi spirituali proposti dall’AC diocesana…). Allo stesso modo, sa valorizzare le occasioni per la propria formazione, per la condivisione del cammino personale oltre a quello associativo.
Sa favorire e valorizzare la presenza dell’Assistente parrocchiale nella vita del Consiglio stesso. Egli deve poter partecipare, portando il suo specifico servizio e avendo a cuore la formazione spirituale dei consiglieri.
Sa aiutare i laici di AC a mettere al centro di tutto la Domenica, cioè l’Eucaristia: la Messa diventerà così il fulcro della vita associativa e del cammino formativo.
Sa dialogare con il territorio in cui vive l’AC parrocchiale: le istituzioni politiche ed educative, i centri culturali e i luoghi del tempo libero, le associazioni di volontariato, i luoghi della malattia e dell’accoglienza… leggendone i bisogni e interrogandosi – facendo anche da stimolo dell’intera comunità – sulle provocazioni che essi offrono.
Sa verificare, al termine dell’anno e di ogni progetto, l’andamento delle iniziative, facendo diventare la verifica non una semplice discussione ma un’occasione di crescita comune.
GABRI P.