Scarica il PDF - IV Lettera pastorale 2012-2013
1 - Eucaristia e Liturgia
Sogniamo una partecipazione sempre più piena ad ogni Eucaristia Domenicale, "cuore" della Vita di tutta la nostra comunità cristiana: una bella accoglienza, puntualità di tutti, un po' di prove di canto, chierichetti sempre più entusiasti, gesti e segni semplici (magari da riscoprire), una profonda attenzione alla vita quotidiana con il cuore aperto alla Parola e con lo sguardo "fisso" su quel Pane spezzato. I canti liturgici saranno il segno di una comunità che è in cammino per cantare ad una sola voce la lode a Dio.
La Messa feriale come la sosta preziosa nella fatica, bella perché semplice e ricevuta dalle Sue mani, dono insostituibile. Per chi può, anche con un po' di sacrificio, appuntamento importante per crescere nella vita cristiana: giovani, fidanzati, sposi, anziani; prima o dopo il lavoro o lo studio. Sogniamo un amore crescente per l'Eucarestia: in ginocchio davanti al Signore perché Egli per primo si è sorprendentemente messo in ginocchio davanti a me per lavarmi i piedi. In ginocchio davanti a Gesù Eucaristia per imparare a incontrare ogni altra persona.
Per "accompagnare" così tanta gente, dal dono della vita e del Battesimo all'annuncio della Resurrezione durante un funerale, sarà necessario un folto gruppo di giovani e adulti appassionati che con competenza e fedeltà si unisca a chi sta già svolgendo con impegno il servizio liturgico.
2 - Parola di Dio
Sogniamo di condividere con tutta la nostra comunità la passione per la Parola di Dio. E' la Parola Bella che misura le altre e illumina il senso di ogni cosa. E' la Parola che si compie nell'Eucarestia, contenuta nella Sacra Scrittura.
Sogniamo di vivere insieme con voi momenti di ascolto della Parola: da quelli solenni dei sacramenti a quelli più semplici vissuti insieme ai bambini e con le famiglie, dall'avvio sistematico di alcuni Gruppi di Ascolto della Parola a serate dedicate ad una conoscenza più profonda del testo biblico.
Sogniamo che la Sacra Bibbia diventi un libro sempre più "familiare", cuore di ogni catechesi e di ogni nostro giudizio. Quanto è bello ricordare a memoria alcuni versetti ascoltati a Messa o letti la sera prima e scoprirli "piccole luci" per i fatti della giornata. Così dice Gesù, così fa Gesù...
3 - Esperienza di misericordia e Sacramento della Riconciliazione
Sogniamo una comunità cristiana che sperimenta sempre più la Misericordia di Dio e ne diventa testimone. Ascoltare la Parola di Dio in famiglia, vivere l'Eucarestia alla Domenica, essere perdonati dagli amici o da persone care, ricevere spesso il Perdono di Gesù attraverso il Sacramento della Riconciliazione, fa sperimentare, fin da bambini, l'abbraccio misericordioso di Dio: è questo che fa maturare uno sguardo benevolo e misericordioso su me stesso e sulle persone con cui condivido le giornate.
Perdonare è divino. E noi riceviamo in dono questa capacità se riconosciamo i nostri peccati, ci lasciamo perdonare da Dio e facciamo traboccare sugli altri questo enorme amore ricevuto. Non c'è parrocchia senza perdono. Non c'è famiglia senza perdono. Non ci sono relazioni umane senza perdono. Il volto del Padre di Gesù è il Volto di una misericordia infinita e sorprendente. Dice Sant'Agostino contemplando Gesù e l'adultera dopo che tutti si sono allontanati: "Sono rimasti in due: la Misera e la Misericordia". Questa sarà l'ultima Parola della storia.
4 - Ammalati e infermi
Le persone segnate dalla sofferenza di qualsiasi tipo, in particolare gli ammalati e gli infermi, sono misteriosamente associati alla Croce di Cristo e sono "il cuore" della nostra Comunità. Cristo ha compiuto "l'opera più grande" quando non ha potuto fare più nulla perché aveva mani e piedi inchiodati alla croce.
Sogniamo di riuscire ad incontrare spesso chi è infermo e ammalato per portare la presenza di Gesù Eucaristia e offrire la possibilità della Confessione o di un dialogo spirituale.
Siamo certi che saremo sempre aiutati a conoscere bene la situazione e i bisogni ma sarà necessario mantenere sempre aggiornato questo patrimonio di informazioni e di richieste. Del resto non è in gioco soltanto l'informazione del parroco ma lo stile di tutta una comunità.
Ciascuno si senta coinvolto in questa "attenzione al bisogno" del familiare, del vicino di casa o di condominio se giunge uno stato di sofferenza o di indigenza: tutto sia fatto con discrezione e con delicatezza ma senza sottrarsi ad una richiesta di aiuto, anche se silenziosa.
Stessa cura va dedicata alla visita in ospedale: sia nell'informazione, sia nel reciproco coinvolgimento perché sempre più giovani e adulti della comunità dedichino del tempo ad una presenza presso i ricoverati nelle diverse strutture sanitarie.
Saranno preziose anche la conoscenza e la testimonianza di chi lavora nel mondo della sanità.
5 - Poveri e povertà
Sogniamo di dare stabilità e continuità alla Caritas, cercando nuovi volontari.
Sogniamo di coinvolgere sempre più tutta la comunità (in tutte le sue espressioni di età e di sensibilità) in questo campo anche per individuare i bisogni delle "nuove povertà" del nostro tempo che non sempre sono legate a povertà economica ma creano altrettanta disperazione, emarginazione, solitudine.
Sarà un'opera da affidare con coraggio alla Provvidenza e contemporaneamente da realizzare insieme alle altre comunità cristiane, soprattutto del Vicariato, e in stretto dialogo con la comunità civile.
Certamente vanno promosse le iniziative di carità presso paesi lontani attraverso l'azione di "gruppi missionari", allargando le collaborazioni e il coinvolgimento di tutti.
6 - Festa – Domenica
Sogniamo una comunità cristiana che si raduna tutta nel "Giorno del Signore"; una comunità che attende e prepara questo momento e che ad esso attinge per vivere ogni giornata. Una comunità che accoglie dalle mani del Crocifisso Risorto il giorno della Festa e della Pace, della pienezza della vita. Una comunità che fa della Domenica il Giorno che dà senso a tutti gli altri giorni. Il "Giorno del Signore, della Risurrezione" dove l'Eucarestia è il cuore di un giorno dedicato all'incontro, alla cura della felicità di tutti, a crescere insieme nella capacità di affrontare con la fede i passi della vita. Il "Giorno del Signore" dove si sperimenta di essere Famiglia di famiglie, tutti legati da quella parentela speciale con Cristo che "illumina" per accogliere e raggiungere chiunque nella vita di ogni giorno.
Troveremo i tempi per affrontare l'agenda rigonfia di appuntamenti e custodire, nel modo migliore possibile, questo dono grande, frutto della Pasqua, che è la Domenica.
7 - "Primo annuncio", Catechesi, Missione
Sogniamo di condividere con tante persone la passione per l'annuncio del Vangelo, in particolare agli adulti che sono "mossi" alla riscoperta della fede, che sono in ricerca. E' la vita che provoca il "riaffacciarsi" alla finestra del Vangelo e della Chiesa: il matrimonio, la nascita dei figli e la loro educazione, le fatiche dell'adolescenza e le prime scelte di vita, difficoltà nel lavoro o negli affetti, la malattia e la vecchiaia, il dover affrontare la morte di persone care o la solitudine. In tutte queste situazioni è necessario essere pronti per un annuncio occasionale del Vangelo ma anche "organizzarsi" per offrire uno sguardo di fede, un luogo, una comunità che accompagna. Spesso anche il catechismo ai bambini e ai ragazzi è dentro questa varietà di situazioni. Pur mantenendo i percorsi tradizionali (sacramenti dell'iniziazione cristiana, catechismo e campiscuola) sogniamo di pensare e attuare, insieme a tutti i catechisti e gli educatori, iniziative "trasversali" per un primo annuncio, per una riscoperta sistematica anche dei contenuti della fede (inseparabili dalla pastasciutta e da un buon bicchiere di vino...).
Un'attenzione speciale richiederà tutta la fascia degli adolescenti e dei giovani: non basteranno "percorsi" particolari; saranno necessari fratelli e sorelle "maggiori" che si dedicano a loro da testimoni nella fede, conoscitori veri del mondo giovanile della scuola, dell'università e del lavoro... Sogniamo di poterci "formare" insieme a tutti i catechisti e gli educatori della comunità offrendo ed indicando le più diverse possibilità in parrocchia, in diocesi o a livello nazionale. La prospettiva più grande è quella di prendere sul serio l'invito a portare il Vangelo "fino agli estremi confini della terra": è il mondo della "missione" presso popoli che non hanno mai sentito parlare di Gesù. Già molte persone presso la nostra comunità stanno aiutando nei loro bisogni materiali tante persone di paesi lontani attraverso l'attività dei missionari. Speriamo che questo muova il cuore ad accogliere una vera e propria chiamata a portare il Vangelo in terre lontane, dedicando a questo tutta la vita.
8 – Famiglia
Il mondo della famiglia, Chiesa domestica, è lo snodo attraverso il quale passa tutta la vita di una comunità parrocchiale, famiglia di famiglie.
Famiglie e gruppi di vario tipo ma sempre con la caratteristica familiare o ad essa legate. A tal punto che diventa un impegno di tutta la comunità cristiana trovare un calore familiare a chi si trovasse solo.
Direi di più: una comunità cristiana che non fa fare esperienza di famiglia a chi la incontra durante l'Eucarestia o in altre occasioni rischia di non dare testimonianza al Vangelo di Gesù. Il nostro Dio è Trinità. E' un Dio famiglia e il suo Amore è primariamente Amore nuziale.
La famiglia cuore della Chiesa e cellula della società va sostenuta e curata in modo speciale. La modalità più sana è quella di offrire alle famiglie, e agli sposi in particolare, luoghi dove incontrarsi, confrontarsi sulla vita quotidiana e aiutarsi. Non fermandosi però soltanto ad una generica "assistenza familiare" o ad una risposta al ritrovato bisogno di socialità.
"Muoversi" con lo sguardo della fede, in sintonia con tutta la comunità, permette di dare testimonianza negli ambienti più diversi e di invitare ad appartenere a quella Chiesa che mi dona una famiglia di famiglie al seguito di Gesù.
Sogniamo perciò di consolidare la presenza dei gruppi famiglia e contemporaneamente di renderli luoghi aperti, attraversati da tutta la vitalità della comunità. "Luoghi" dove emergono proposte e disponibilità, dove si incrocia l'opera dei catechisti con quella degli operatori della carità, dove viene promosso il dialogo tra generazioni, dove vengono arricchiti e sostenuti i progetti per i giovani, dove giungono suggerimenti e collaborazioni per la liturgia o per i rapporti con la società civile... Penso alla realtà degli sposi e delle famiglie come una attenzione pastorale in continuo rinnovamento sempre più in profonda collaborazione con il parroco e gli altri operatori pastorali. Tante e decisivi i campi di azione. Solo per citare i più delicati: accompagnamento di coppie in difficoltà, educazione dei propri figli - e dei giovanissimi in genere - all'amore e all'affettività, preparazione al Sacramento del Matrimonio e del Battesimo, accoglienza della Vita (adozioni, no all'aborto, handicap...), aiuto per la benedizione delle famiglie, valorizzazione della ricchezza dell'azione educativa dei nonni, ricerca del lavoro e della casa, economia domestica... e tutto questo dentro la bellezza della Fede cristiana, della Parola e dell'Eucarestia, della Chiesa.
9 - Vocazioni alla vita consacrata
Sogniamo la testimonianza delle persone consacrate presenti a vario titolo dentro la vita della nostra parrocchia (preti compresi), per ricordare a tutti, ragazzi e ragazze, la possibilità della Vita Consacrata (che ovviamente può assumere le forme più diverse, dalla vita contemplativa, al servizio pastorale o in una consacrazione "secolare").
La vita ordinaria della comunità cristiana accompagna a pronunciare il Sì fondamentale a Gesù Cristo (in questo senso la vita stessa è Vocazione) ma a qualcuno il Signore depone nel cuore un desiderio in più. E' una possibilità che va verificata per non "perdere" il proprio posto nella storia solo per paura o perché nessuno ci ha aiutati a capire. Come e più di un innamoramento, anche il pensiero di consacrarsi a Dio va affrontato seriamente: potrebbe essere l'Amore decisivo. Ogni battezzato adulto della comunità è chiamato a "prendersi cura" della crescita cristiana dei più piccoli; ciascuno per la sua parte, condivide la responsabilità di aiutare un/una giovane a rispondere alla chiamata del Signore, qualsiasi essa sia.
10 - Bambini e Ragazzi
Sogniamo un oratorio e dei campi da gioco sempre più pieni di bambini e di giovani/adulti che li accolgono, li conoscono, li amano come li ama Gesù.
Sogniamo la parrocchia come un luogo prezioso e delicato dove tutto questo viene preparato con una cura estrema perché, in stretta collaborazione con le famiglie, ciascun bambino sperimenti di essere accolto, amato, valorizzato fin dai primissimi mesi di vita.
Sogniamo di non lasciare al caso o all'improvvisazione nessuna iniziativa per i bambini. Sogniamo di prepararla con i genitori, con i catechisti, con animatori, con gli altri educatori coinvolti: insegnanti della scuola elementare e media, mondo dello sport, reparti pediatrici e associazioni specifiche, consultori...
11 - Giovani e giovanissimi
Questo sogno si inserisce in quello precedente dei bambini e dei ragazzi. Tutto quello che abbiamo sognato per i ragazzi vale anche per i giovanissimi e i giovani.
Qui però, pensando all'età della giovinezza, il nostro sogno si fa più specifico.
L'adolescente è chiamato a far la fatica di "rinascere" e di riconoscere la propria identità, dentro a un groviglio di relazioni, di esperienze in tante direzioni, di disistima di sé e di desideri contrastanti. Il giovane si troverà poco dopo a dover prendere decisioni importanti circa la vita affettiva e di coppia, la gestione del legame con la famiglia di origine, il percorso di studi e la prospettiva lavorativa, la stessa esperienza religiosa e di fede (senso della vita), il rapporto con la società e la politica, l'uso dei beni e dei soldi...
E allora sogniamo una comunità cristiana che offra ai giovanissimi e ai giovani luoghi, persone e proposte che li accompagnino a rispondere Sì alla vita e Sì al Signore della vita.
Molte sono le possibilità che conducono all'accoglienza della vita e alla riscoperta della Fede cristiana: vanno offerte tutte nella fiducia che sarà il giovane a scegliere (anche in base alla loro significatività e alla propria storia personale).
Partecipazione ai gruppi parrocchiali di incontro e formazione; esperienze associative (AC,...). E inoltre: esperienze specifiche nazionali o internazionali, pellegrinaggi, esperienze di spiritualità e di servizio parrocchiale o diocesano; valorizzazione di capacità musicali, artistiche, tecniche, sportive...
Tali momenti formativi e tali esperienze non devono però essere "mattoni isolati" che alla fine formano soltanto un cumulo informe di materiale.
Ciò che conta è che ciascuna proposta conduca all'incontro con Gesù crescendo nell'esperienza di Chiesa che pone al centro l'Eucarestia e un cammino comunitario (mai solitario). Oggi si rilevano percorsi diversissimi per giungere alla riscoperta della fede e all'appartenenza alla Chiesa: ecco perché oltre ad offrire una formazione "ordinaria" dentro la vita parrocchiale e/o associativa (con tutta la sua insostituibile ricchezza) vanno anche mostrate e sostenute le altre possibilità che inizialmente passano per altri canali (nazionali, internazionali, interessi particolari...) ma che possono sfociare ugualmente a generosi Sì al Signore.
Certamente va aumentata l'attenzione e il collegamento con il mondo della scuola, dell'università e del lavoro anche con un'azione specifica di alcuni adulti competenti soltanto per questo.
Gli ultimi due pensieri:
- Attenzione nella cura della Liturgia in modo che le celebrazioni (Eucaristia, Sacramento della Riconciliazione, Matrimoni) siano partecipate e preparate maggiormente dai giovani stessi. - E' decisivo infine che tutta questa attenzione alla pastorale giovanile non si fermi alla dimensione parrocchiale; si arricchisca collegando tutte le realtà del vicariato e si nutra degli appuntamenti diocesani (e internazionali) lungo il corso dell'anno.
12 – Anziani
Nella nostra comunità, anche per la sensibilità dei precedenti parroci, è presente una cura particolare per tutto il mondo degli "anziani". Mondo sempre più diversificato (enorme tesoro di competenze e di relazioni insieme a difficoltà) con esigenze continuamente nuove.
C'è chi è rientrato a tempo pieno nel compito educativo come nonno e come nonna, c'è chi si ritrova "rallentato" dagli acciacchi, chi è sostenuto da un reddito più che sufficiente e chi improvvisamente si è scoperto sulla soglia della povertà, c'è chi è sostenuto da figli e parenti e chi si ritrova solo e magari con lo sfratto alle porte...
E' un mondo che rivela bisogni diversissimi e contemporaneamente è un grande dono per le famiglie e la comunità.
Sogniamo che tutti si sentano responsabili e che questo impegno crei un rinnovato dialogo tra le generazioni.
13 - Preghiera quotidiana personale e comunitaria
Sogniamo la possibilità di iniziare e chiudere la giornata pregando insieme lodi e vespri con una piccola comunità che diventa espressione di tutti. Può diventare uno spazio di preghiera stabile, accolto da chiunque a seconda dei tempi e dei ritmi di ogni giornata.
Cercheremo di dare continuità alla preghiera fedele del Rosario e di suggerire anche attenzione alle quei piccoli ma preziosi momenti di preghiera in famiglia prima dei pasti o in particolari occasioni. Sarà bello valorizzare luoghi e spazi per la preghiera (Oratorio del Crocifisso, Madonna del Carmine, santa Caterina o altri luoghi del Vicariato).
14 - Gestione economica, logistica (mezzi e spazi), segreteria
Coordinare l'azione di una comunità come la nostra chiede la consapevolezza della preziosità dei cinque pani e dei due pesci: ogni piccolo contributo in risorse e in tempo va valorizzato. Contemporaneamente non bisogna cessare di invitare tutti a condividere pani e pesci. Una volta che pani e pesci sono sull'erba (risorse economiche, strutture, spazi, persone con le competenze più varie, disponibilità, materiali di ogni tipo...) è importante mettere a frutto tutto per "moltiplicarlo" in vista della Carità e dell'annuncio del Vangelo.
Qui emerge evidente la capacità di valorizzare e di coordinare le risorse.
Noi speriamo almeno di riuscire a custodire quello che riceviamo e di dare continuità e stabilità alle molte iniziative.
Sogniamo una Segreteria, un Consiglio per gli Affari Economici e un gruppo di collaboratori (in base alle competenze necessarie) in continuo dialogo con la nostra comunità, con il Consiglio Pastorale, con le altre comunità cristiane e con il territorio, che condividano con noi la "sfida" di mettere in comunicazione ogni realtà con le altre, di valorizzare tutte le risorse per sostenere nel modo migliore ciò che va salvaguardato e avviare le novità che la storia ci chiederà.
15 - Volontariato
Una parola che rimarrebbe tale se non ci fossero persone che donano il loro tempo e le loro competenze per la vita della comunità cristiana e la testimonianza del Vangelo della Carità. Dobbiamo essere capaci di individuare i doni di tante persone e di coinvolgerle con passione per tanto tempo. E' un patrimonio di capacità e di relazioni da custodire e per il quale ringraziare il Signore.
Continuare, con il nostro stile (e i nostri limiti), alla "chiamata" al servizio del Vangelo perché la nostra comunità continui ad essere una testimonianza preziosa di gratuità, di Carità. Sogniamo di coinvolgere anche molti più giovani e famiglie in questa "avventura del Vangelo" ed anche di allargare ulteriormente il campo delle possibilità di Carità inserendovi tutte le prospettive e le attenzioni dalla formazione, dalla liturgia all'accompagnamento verso il matrimonio o il battesimo, dall'aiuto nella gestione delle strutture alla presenza nel territorio...
16 - Chiesa Frentana: diocesi e vicariato
Sogniamo una comunità parrocchiale desiderosa di incontrare e di collaborare con le altre comunità cristiane del vicariato, con gli altri preti e gli altri responsabili pastorali (a tutti i livelli). Sogniamo una comunità che si sente parte della Chiesa locale Frentana guidata dall’Arcivescovo.
La partecipazione alle iniziative diocesane e agli appuntamenti comuni va colta come una dimensione decisiva e vitale per la parrocchia; va colta come espressione della vita di un corpo che desidera raccontare in modi diversi l'unico volto di Cristo, ultimamente garantito dalla presenza del successore degli apostoli.
Gli Uffici e le strutture diocesane devono operare per essere veramente a servizio della vita delle comunità e le comunità sono chiamate ad imparare a camminare insieme, secondo indicazioni comuni, per crescere nella Comunione.
In questa direzione è evidente una fatica reciproca ma è altrettanto evidente l'attesa da parte delle persone, anche non credenti, di una testimonianza di unità, di riconciliazione, di dialogo, di capacità di lavorare insieme, di scelte condivise.
17 - Territorio, quartiere, municipalità
Sogniamo una comunità cristiana "in ascolto" della vita del territorio, del quartiere, dell'intera città. Per molti aspetti si tratterà di garantire una continuità, per altri sarà l'occasione di inventare "appuntamenti" per portare la vivacità e la voce della comunità cristiana in alcuni luoghi pubblici.
Sarà prezioso continuare il dialogo con la Municipalità di Ortona e rendersi presenti, come famiglie o come operatori, nel mondo della scuola, dell'economia, del lavoro, della cultura, per offrire indicazioni o disponibilità a partire da uno sguardo di fede.
Questo sguardo "senza frontiere" va promosso particolarmente tra i giovani perché riscoprano l'importanza di una presenza attiva e progettuale nel mondo della politica e della gestione della cosa pubblica.
Tali sottolineature della "località" non dimenticano il necessario respiro universale per promuovere la giustizia e la pace a livello mondiale e nello stesso tempo chiedono a ciascun cristiano di essere tessitore di relazioni con chi abita nella casa di fronte o nel piano di sopra.
18 - Stampa, Mass Media
Sogniamo di riuscire a valorizzare al meglio tutti gli strumenti di comunicazione a mezzo stampa che in questi anni ci hanno accompagnato (Il Mosaico, La voce di s. Tommaso, ecc.).
Sogniamo di fare della "nostra" carta stampata (e del nostro sito internet) uno strumento di informazione capillare e immediata oltre che un luogo di confronto, di racconto di esperienze e di dibattito. Sarebbe bello che tutte le espressioni della vitalità e dell'operatività della nostra parrocchia desiderassero contribuire con un articolo, con una foto, con una riflessione ad arricchire la nostra "buona stampa" (ed anche il nostro archivio audio).
Certamente sarà necessario un coordinamento e un progetto comune per dare ritmo ad ogni uscita ed essere pronti in caso di necessità per raggiungere con le informazioni gli interessati.
19 - Arte: letteratura, musica, pittura, poesia...
L'articolo e una foto di cronaca descrivono.
Un quadro, una poesia, un brano musicale, una foto "pensata"... vanno in profondità. Raccontano il mistero: per questo sono "belli". E la Bellezza è espressione della presenza e dell'opera di Dio. ("E Dio vide che era cosa bella. Primo giorno" Gen 1). Dentro, prima e dopo della Bellezza, il cuore umano assapora la Sapienza di Dio, ciò che rende "bella" una cosa "bella", il senso ultimo delle cose (l'amai più della salute e della bellezza). La Sapienza di Dio arriva addirittura a farci cogliere la bellezza della Croce (nella misura in cui è inserita nel Mistero Pasquale): la potenza di un bambino in una mangiatoia, la bellezza dell'apparente sconfitta di un perdono senza condizioni, la cura con cui un'innamorata si fa bella per incontrare la persona che ama...
Il genio dell'artista consiste nel ridurre al minimo lo scarto tra l'esattezza della rappresentazione e la sua profondità. Il linguaggio dell'Arte è un linguaggio "aperto": non conclude e non ingabbia, ti invita a metterti in viaggio...come una parabola raccontata da Gesù.
Questi passaggi (anche un po' impegnativi) comunicano il nostro sogno di valorizzare tutte le espressioni dell'Arte: dalla musica alla letteratura, dalla pittura all'architettura. Custodire e conoscere ciò che ci è affidato, promuovere in parrocchia occasioni per capire e "gustare" le più diverse forme artistiche, allargare lo sguardo e la passione per le immense possibilità date dalla presenza delle reliquie dell’apostolo Tommaso, del Crocifisso Miracoloso e in diocesi del Miracolo Eucaristico.
Espressione quotidiana di tutto questo: curare e rendere sempre più bella la nostra chiesa parrocchiale perché sia espressione del volto della nostra comunità, Volto di Fede, Speranza e Carità. Questo sogno è l'ultimo della lista ma è quello che dà gusto a tutto il resto. Infatti: "dulcis in fundo".
Driiiiin! E' suonata la sveglia. Forse abbiamo sognato troppo. O forse no
Signore, aiutaci a distinguere la tua voce.
Aiuta ciascuno di noi, a dirti: "Parla, Signore perché il tuo servo ti ascolta". (1Sam 7)
Se sarà così, ogni piccolo gesto compiuto, ogni parola bella pronunciata sarà un passo in avanti verso il compimento del tuo disegno d'amore.
E' sbagliato sognare restando seduti per fuggire dalla realtà. Come è altrettanto pericoloso brontolare dicendo che non c'è più niente da fare. Signore, aiutaci ad avere una lucida consapevolezza del punto in cui ci troviamo e nello stesso tempo donaci un appassionato desiderio di coinvolgere tutti per compiere ogni giorno un passo con te.
Quando siamo innamorati le pensiamo tutte per poter "raccontare" al meglio il nostro amore. Accada così anche per questi nostri "sogni" da realizzare rigorosamente con il contributo, la passione, l'opinione, la capacità di tutti.
La nostra comunità le pensi tutte per mostrare cosa è disposta a fare per amore tuo e per amore di quell'umanità per la quale Tu, il Crocifisso Risorto, hai dato tutto te stesso.
d. Pino, p. Agostino, il diacono Tommaso, Alessio
il Consiglio Pastorale, le Catechiste, l’equipe di pastorale familiare, il Coro “LA VERA GIOIA”, la Caritas, gli Amici di s. Tommaso, la Cappella Musicale s. Tommaso, e tutti i vari collaboratori si augurano e vi augurano che il sogno diventi realtà.
Settembre 2012, inizio anno pastorale 2012-2013