Scuola permanente di catechesi

Il catechismo non è una scuola, ma esperienza di fede e di comunità

Premessa

La comunità parrocchiale ha come compiti primari il “kerigma” – primo annuncio di Gesù Cristo morto e risorto- e la catechesi, come progressivo ingresso dell’annuncio in ogni ambito della vita e come risposta agli interrogativi di senso e alla ricerca di significato di cui ciascuno è portatore e custode.
Nei confronti dell’adolescente la parrocchia coltiva quindi in prima istanza l’educazione alla fede.
La fede è un dono, però è educabile, almeno su due versanti:
- 1) il versante dell’adolescente : occorre aiutarlo a conoscersi, a capirsi, a scoprire i valori umani .. a tirar fuori (e-ducere : condurre fuori, trarre da ) la sua umanità così che sia terreno disponibile all’incontro con Dio e la sua Parola.
- 2) il versante della fede : curare il linguaggio e le esperienze perché siano incontrabili dall’adolescente.
Occorre quindi avere un PROGETTO EDUCATIVO CATECHISTICO per gli adolescenti, di cui responsabile a monte è la parrocchia nel suo complesso, e più strettamente il gruppo animatori e le famiglie; garante della fedeltà del progetto alla Parola e ai soggetti-destinatari è a monte il parroco e il vice parroco.
Resta come premessa da dire che la parrocchia specifica il suo progetto dentro un quadro di riferimento più ampio : il Progetto Catechistico Nazionale, e che la programmazione annuale degli animatori è una mediazione tra la proposta dell’Istituzione e le esigenze degli adolescenti.
Questo rende il progetto da un lato flessibile, dall’altro dotato di punti fermi e in sé irrinunciabili, pena tradire il proprio compito.

Principi e programmazione
La nostra Comunità parrocchiale, come tutte le altre comunità parrocchiali della nostra arcidiocesi, vuole essere soprattutto un'occasione di riflessione e di formazione sulla missione universale della Chiesa. "Testimoni di Gesù Risorto oggi, rigenerati per una speranza viva (1Pt 1, 3)", per riflettere sulla sua presenza e la sua missione nella società. In vari ambiti delle proposte pastorali si sottolinea la necessità di una maggiore formazione. È un tema che ritorna moltissime volte fino all'affermazione a chiare lettere che "la parrocchia deve essere intesa come scuola di formazione permanente". A questo proposito si fa subito riferimento alla catechesi e si è sottolinea che anche per gli adulti essa deve essere "sistematica".

E' importante che questo concetto di "continuità" e "sistematicità" della formazione, di cui hanno bisogno non solo i bambini ma anche gli adulti, entri a fondo nel vissuto della fede cristiana italiana.

Se le chiese in Italia sono ancora relativamente frequentate nei giorni festivi, nonostante i sondaggi non sempre coincidano sulle cifre, la maggioranza dei cattolici, però, non avverte la necessità di momenti formativi.

Una delle cause del problema (ed effetto allo stesso tempo) è la mancanza di una reale conoscenza della religione a cui si dice di appartenere, l'assenza di una profonda esperienza di fede che conduca ad un'adesione convinta al cristianesimo e non ad una convenzione sociale o una pratica devozionale. Nel febbraio scorso, Benedetto XVI parlando ad alcuni vescovi italiani ha sottolineato l'importanza di "dedicare ogni sforzo perché la formazione cristiana di base sia curata ugualmente nelle città come nei centri minori" e "perché con la pratica dei Sacramenti non si tralasci un'istruzione religiosa solida che resista senza affievolirsi alle diffuse sfide e sollecitazioni d'una società ormai largamente secolarizzata". Ciò non significa che il cristianesimo sia un insieme di nozioni da apprendere, poiché esso è incontro con una Persona, incontro che si nutre anche di nozioni, ma in quella dinamica per la quale più si conosce e più si ama, più si ama e più si conosce.

"Importa che la catechesi dei fanciulli e dei giovani, la catechesi permanente e la catechesi degli adulti non siano compartimenti separati. Bisogna favorire la loro perfetta complementarietà" (Giovanni Paolo II, Catechesi Tradendae, 45c). E' a partire da questa convinzione per la formazione dei catechisti e dei ragazzi. Se in un contesto di cristianità per diventare catechisti bastava un po' di buona volontà insieme a una corretta condotta di vita cristiana, oggi per trasmettere in modo efficace la fede è più che mai necessaria una formazione specifica. Un intenso e paziente lavoro formativo sarà decisivo per il futuro delle nostre parrocchie.

La formazione si propone a due livelli.
- Scuola per Catechisti i martedì assegnati dal calendario
- Scuola per i bambini e adolescenti il Sabato DALLA PRIMA ELEMENTARE ALLA TERZA MEDIA, e Messa domenicale per mettere in preghiera quello che si è appreso come teoria.