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anno 2° numero 42 del 24 LUGLIO 2011
XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Liturgia di oggi

Introduzione
I progetti di Dio non sempre coincidono con quelli degli uomini. Essere cristiani, tra le altre cose, significa anche avere il coraggio di fare scelte radicali.

Per farlo è necessario acquistare la saggezza, che è dono di Dio, ma che richiede dedizione. Per colui che scegliere di intraprendere questo cammino le cose che prima parevano importanti sono passate e possono essere vendute per acquistarne di nuove e più preziose.

Prima lettura - - 1 Re 3,5.7–12: Hai domandato per te la sapienza.

Giunto al trono di Israele ancora molto giovane, Salomone chiede al Signore di concedergli la saggezza. La sua preghiera viene accolta poiché Salomone non domanda benefici per sé, ma un corretto rapporto con Dio e la capacità di servire, governando saggiamente, il suo popolo.

Salmo 118 - Quanto amo la tua legge, Signore!

Il salmista afferma che la legge del Signore è tutto il suo amore. Egli ha rinunciato ad accumulare ricchezze per qualcosa di molto più prezioso: la misericordia di Dio.

Seconda letturaRm 8,28–30: Ci ha predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo.

Paolo invita i Cristiani della comunità di Roma a non sentirsi mai abbandonati da Dio. La nostra salvezza non dipende, infatti, soltanto dalla nostra capacità di resistere alle persecuzioni e alle difficoltà. Essa è parte di un disegno più grande che è stato concepito dal Padre, il quale ha amato da sempre ognuno di noi.

VangeloMt 13,44–52: Vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

Dopo aver narrato le sette parabole del Regno, di cui oggi leggiamo le ultime tre, Gesù chiede ai suoi discepoli se essi abbiano capito il senso di ciò che egli ha detto. Questa domanda sottolinea che per mettersi servizio del Regno bisogna essere disposti a sbarazzarsi di tutto per sceglierlo con gioia.

Approfondimenti

SAN GIACOMO
IL MAGGIORE

E’ detto “Maggiore” per distinguerlo dall’apostolo omonimo, Giacomo di Alfeo.
Lui e suo fratello Giovanni sono figli di Zebedeo, pescatore in Betsaida, sul lago di Tiberiade. Chiamati da Gesù (che ha già con sé i fratelli Simone e Andrea) anch’essi lo seguono (Mt 4) . Nasce poi il collegio apostolico:
"(Gesù) ne costituì Dodici che stessero con lui: (...) Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo di Zebedeo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanerghes, cioè figli del tuono" (Mc 3).Con Pietro saranno testimoni della Trasfigurazione, della risurrezione della figlia di Giairo e della notte al Getsemani. Conosciamo anche la loro madre Salome, tra le cui virtù non sovrabbonda il tatto. Chiede infatti a Gesù posti speciali nel suo regno per i figli, che si dicono pronti a bere il calice che egli berrà. Così, ecco l’incidente: "Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono". E Gesù spiega che il Figlio dell’uomo "è venuto non per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti" (Mt 20). E Giacomo berrà quel calice: è il primo apostolo martire, nella primavera dell’anno 42. "Il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa e fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni" (Atti 12).
Questo Erode è Agrippa I, a cui suo nonno Erode il Grande ha fatto uccidere il padre (e anche la nonna). A Roma è poi compagno di baldorie del giovane Caligola, che nel 37 sale al trono e lo manda in Palestina come re. Un re detestato, perché straniero e corrotto, che cerca popolarità colpendo i cristiani.
L’ultima notizia del Nuovo Testamento su Giacomo il Maggiore è appunto questa: il suo martirio.
Dopo la decapitazione, secondo la Legenda Aurea, i suoi discepoli trafugarono il suo corpo e riuscirono a portarlo miracolosamente sulle coste della Galizia. Il sepolcro contenente le sue spoglie sarebbe stato scoperto nell'anno 830 dall'anacoreta Pelagio in seguito ad una visione luminosa.
Il vescovo Teodomiro, avvisato di tale prodigio, giunse sul posto e scoprì i resti dell'Apostolo. Dopo questo evento miracoloso il luogo venne denominato campus stellae ("campo della stella") dal quale deriva l'attuale nome di Santiago de Compostela , il capoluogo della Galizia. Eventi miracolosi segnarono la scoperta dell'Apostolo, come la sua apparizione alla guida delle truppe cristiane della riconquista nell' 840, durante la battaglia di Clavijo. La tomba divenne meta di grandi pellegrinaggi nel Medioevo, tanto che il luogo prese il nome di Santiago (da Sancti Jacobi, in spagnolo Sant-Yago) e nel 1075 fu iniziata la costruzione della grandiosa basilica a lui dedicata.
Secoli dopo, nascono su di lui tradizioni e leggende. Si dice che avrebbe predicato il Vangelo in Spagna. Quando poi quel Paese cade in mano araba (sec. IX), si afferma che il corpo di san Giacomo (Santiago, in spagnolo) è stato prodigiosamente portato nel nord-ovest spagnolo e seppellito nel luogo poi notissimo come Santiago de Compostela.
Nell’angoscia dell’occupazione, gli si tributa un culto fiducioso e appassionato, facendo di lui il sostegno degli oppressi e addirittura un combattente invincibile, ben lontano dal Giacomo evangelico (a volte lo si mescola all’altro apostolo, Giacomo di Alfeo). La fede nella sua protezione è uno stimolo enorme in quelle prove durissime. E tutto questo ha un riverbero sull’Europa cristiana, che già nel X secolo inizia i pellegrinaggi a Compostela. Ciò che attrae non sono le antiche, incontrollabili tradizioni sul santo in Spagna, ma l’appassionata realtà di quella fede, di quella speranza, di cui il luogo resta da allora affascinante simbolo.

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