Risanamento Cappella San Tommaso 2015

cappella_san_tommasoArcidiocesi di Lanciano-Ortona
Basilica Cattedrale san Tommaso Apostolo
Il "Perdono e la Cappella di San Tommaso"
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Il "Perdono e la Cappella di San Tommaso"

Giovedì 23 aprile inizia, anche quest'anno, la solenne novena al "Santo" nostro patrono, apostolo del Cristo.

E' un evento che scandisce il trascorrere del tempo, dei giorni che la vita ci consente. E' una festività sacra per noi ortonesi come il Natale e la Pasqua di resurrezione, poi viene il "Perdono". Per nove sere consecutive la Cattedrale sarà ricolma di fedeli e nelle sue navate risuoneranno solenni e profondi i canti del Coro maschile inneggianti a Dio e al "Santo". I cuori degli astanti saranno ripieni di commozione come accade ogni anno, da sempre.

In questa occasione il parroco della Cattedrale, mons. Giuseppe Grasso, ha deciso di comunicare alla cittadinanza, ai fedeli, la necessità assoluta del restauro urgente della cappella di San Tommaso, quella a destra della navata centrale dove è, sull'altare, l'edicola che custodisce il busto d'argento del Santo. Tutti gli ortonesi la conoscono così come dovrebbero conoscerla i lancianesi, popolo legato a noi dalla comune arcidiocesi, e non c'è chi non veda come questo luogo santo, ricco di ricordi, ricco di opere artistiche di notevole valore, abbia bisogno di un urgente intervento conservativo. I marmi che ricoprono le pareti, marmi scuri, cupi, sono stati attaccati dal cancro della pietra e presentano ovunque crepe e corrosioni. La cupola ricca di stucchi e sculture che rappresentano episodi della vita e miracoli dell'Apostolo, risalenti al 1572, rindorati da un artista di Agnone nel 1839, si stanno sgretolando e molti stucchi sono addirittura caduti tanto che, da tre anni, è stata collocata una rete alla base della cupola per evitare che ne conseguisse un danno ai fedeli in preghiera.

Il restauro è urgente: potrebbero andare perse, distrutte opere di notevole pregio artistico, di fondamentale valore per la storia della nostra città che tanto si identifica nella Cattedrale del Santo. Questa ha subito gli stessi insulti, gli stessi danni dell'intera città nell'ultimo drammatico conflitto bellico del '43. Essa porta tutte le ferite, tutte le perdite che Ortona ha sopportato nei secoli ad opera dei Normanni, dei Turchi, dei terremoti, dei Francesi, dei Tedeschi e Anglo-Americani. Ad ogni vandalismo, ad ogni distruzione, il popolo con le autorità civili e religiose del momento ha provveduto a far risorgere la città e la Cattedrale, a sanare le piaghe delle distruzioni.

Oggi a noi spetta il compito di conservare quanto gli avi ci hanno lasciato, di conservare per dimostrare quello che siamo stati, per lasciare ai posteri la loro, la nostra impronta, per non mandare al macero un patrimonio artistico che se pure non porta la firma di autori di chiara e grande fama è pur sempre mirabile e sta a dimostrare l'orgoglio di un popolo che vuole distinguersi e lasciare un'impronta di sé.

E allora diamoci da fare, appoggiamo l'iniziativa del parroco, contribuiamo spontaneamente e secondo le possibilità di ciascuno, con generose offerte, a coprire i costi di questo necessario restauro già programmato da architetti che hanno prestato la loro opera gratuitamente, emulando i nostri padri che non godevano certo dell'abbondanza, del benessere che, grazie a Dio, oggi ci permette tanto superfluo, cani al guinzaglio da accudire come figli che mancano, strumenti digitali di avanguardia, vacanze a seconda della stagione, fine settimana in pieno relax, per non parlare di aperitivi giornalieri per ogni età e festeggiamenti per ricorrenze veramente da ricordare Provvediamo anche per il nostro Patrono, per l'Apostolo il cui corpo, le cui ossa, dal lontano 1258 sono affidate alla nostra custodia e al nostro culto e sono il maggior vanto della Città.

(Milena Basti)

 

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RISANAMENTO CAPPELLA SAN TOMMASO

 

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