VICARIATO FORANEO di Ortona
QUARANTORE 2015
Esposizione solenne del SS. Sacramento
Evento: dal 15 febbraio al 29 marzo 2015
ESPOSIZIONE SOLENNE
DEL SS. SACRAMENTO
QUARANTORE 2015 - Vicariato di Ortona
Parrocchia S. Tommaso:
Dom. 15 – Lun. 16 e Mart. 17 Febbraio 2015
Parrocchia di Costantinopoli:
Dom. 22 – Lun. 23 e Mart. 24 Febbraio 2015
Parrocchia S. Maria delle Grazie:
Dom. 01 – Lun. 02 e Mart. 03 Marzo 2015
Chiesa S. Rocco:
Dom. 08 – Lun. 09 e Mart. 10 Marzo 2015
Parrocchia S. Giuseppe:
Dom. 15 – Lun. 16 e Mart. 17 Marzo 2015
Parrocchia S. Gabriele:
Dom. 22 – Lun. 23 e Mart. 24 Marzo 2015
Chiesa Madonna degli Angeli:
Domenica delle Palme 29 Marzo 2015
E' un tempo trascorso davanti a Gesù presente nell'ostia consacrata. Adorare e fissare il proprio sgurado in quello di Gesù, è mettere nelle sue mani la nostra vita.
Il significato originario delle Quarant’Ore è quello di onorare Gesù Cristo durante le quaranta ore in cui giacque nel sepolcro durante la Settimana Santa.
L’origine di questa devozione che porta il titolo di Oratio quadraginta horarum, è incerta. La prima testimonianza di tale pratica la troviamo tra i Battuti di Zara presso la chiesa di S. Silvestro, già prima del 1214, dove sorse pure la confraternita In Coena Domini delle Quarant’Ore. L’uso di esporre il SS. Sacramento all’adorazione dei fedeli per quaranta ore continue al fine di propiziarsi l’intervento del Signore, specie in tempi di calamità e guerre, avvenne per la prima volta nel 1527 presso la chiesa del S. Sepolcro a Milano. Fu per iniziativa dell’agostiniano Antonio Bellotto di Ravenna (†1528), che istituì anche la scuola del Santo Sepolcro legata a tale scopo, avviando l’uso di ripetere le Quarant’Ore anche fuori la Settimana Santa.
Il papa Paolo III, mediante la richiesta del vicario generale di Milano fatta a nome del governatore e del popolo milanese, approvò questa pratica con breve apostolico del 28 agosto 1537. I Cappuccini, a cui si unirono anche i Minoriti, furono ferventi propagatori dell’uso delle Quarant’Ore; altrettanto zelo fu espresso anche dai Gesuiti i quali diffusero quest’uso in tutta Europa e in Italia.
Urbano VIII con l’enciclica Aeternus rerum Conditor del 6 agosto del 1623, prescrisse a tutte le chiese del mondo la celebrazione delle Quarant’Ore.
Nei secoli successivi vari papi si sono occupati di esse con vari documenti, vanno ricordati: l’Instructio di Paolo V nel 1606 e di Innocenzo XI nel 1681.
Per quanto riguarda la prassi, dall’indagine storica si rilevano due forme:
- un turno annuale ininterrotto d’adorazione di chiesa in chiesa, che si è affermata e mantenuta solo nelle grandi città per ragione di disponibilità di chiese e fedeli;
- la forma sporadica, legata solo ad alcuni momenti dell’anno, fatta spesso senza l’adorazione notturna, che è quella più diffusa e in uso ancora oggi in molte comunità parrocchiali.
Nei secoli XVII e XVIII questa seconda forma fu introdotta nei tre giorni precedenti il mercoledì delle Ceneri come funzione riparatrice da opporre alle intemperanze del carnevale, sostenuta e diffusa dai Gesuiti.
Altro momento dell’anno dedicato alla celebrazione delle Quarant’Ore è l’inizio della Settimana Santa, legato tradizionalmente al precetto pasquale annuale, la cui collocazione temporale si ispira alla forma tradizionale più antica, sostenuta e diffusa dai Cappuccini.
(dal Messale Romano)
INTENZIONI DI PREGHIERA PER LE 40 ORE DI ADORAZIONE
Tanti buoni motivi per invocare il Signore Noi invochiamo il Signore:
• Perché si compia incessantemente la sua promessa di inviare lo Spirito Santo per una nuova Pentecoste.
• Perché il cuore del Papa, dei Vescovi e dei Sacerdoti sia rallegrato dal dono di tutte le realtà ecclesiali.
• Perché la santa Chiesa Cattolica, nostra Madre e Maestra, riceva aiuto e conforto da tutti i gruppi ecclesiali.
• Perché Maria Santissima ci accompagni ancora e ci insegni a cantare ogni giorno il Magnificat.
• Perché tutti i fratelli e le sorelle che ci hanno preceduto godano delle gioie del Paradiso.
• Perché ancora più famiglie, giovani e bambini si lascino guidare dalla forza dello Spirito Santo e siano testimoni nel mondo della vita nuova in Cristo.
• Perché il servizio di tutte le realtà ecclesiali alla Chiesa e al mondo sia svolto con i doni e i carismi che lo Spirito ci vorrà dare.
• Perché crescano le vocazioni sacerdotali, religiose e missionarie.
• Perché tutte le fatiche e le sofferenze siano sempre accolte con gioia e offerte a Gesù.
• Perché le difficoltà e le persecuzioni ci facciano crescere nella fede e ci rendano più forti nella pazienza.
• Perché le nuove metodologie di evangelizzazione e l'ardore di espressione che le accompagnano siano messe pienamente a disposizione delle esigenze del Regno.
• Perché lo Spirito continui ancora a chiamare nelle nostre Comunità gli ultimi e i bisognosi.
• Perché il Padre perdoni tutti i nostri ritardi, le nostre omissioni e le nostre mancanze d'amore.
INTENZIONI DI PREGHIERA PER LE 40 ORE DI ADORAZIONE
Tanti buoni motivi per ringraziare il Signore Noi ringraziamo il Signore:
• Per l'incessante compimento della promessa dell'invio dello Spirito Santo, causa di una nuova Pentecoste.
• Per tutti i Papi, i Vescovi e i Sacerdoti che lo Spirito ci ha donato
• Per la santa Chiesa Cattolica, nostra Madre e Maestra, la Parola, la Tradizione, la Gerarchia, i Sacramenti
• Per Maria Santissima, "Vergine dalle mani alzate", che sempre invoca una nuova Pentecoste, come nel Cenacolo con gli Apostoli.
• Per tutti i fratelli e le sorelle che ci hanno preceduto e ora celebrano la loro liturgia nella Gerusalemme celeste.
• Per tutti i fratelli e le sorelle che, giorno dopo giorno, sono testimoni nel mondo del potere dello Spirito Santo.
• Per tutti i Vescovi e i Sacerdoti che oggi, con dedizione e abnegazione, accompagnano le nostre Comunità.
• Per la testimonianza di tutte le famiglie, i giovani, i bambini che si sono lasciati guidare dalla forza dello Spirito Santo.
• Per tutte le vocazioni sacerdotali e religiose
• Per le migliaia e migliaia di "servi inutili " che con amore lavorano per la diffusione del Regno.
• Per tutti gli sforzi, le fatiche e le sofferenze sopportate e offerte a Gesù.
• Per le difficoltà e le persecuzioni che ci rendono più forti.
• Per le nuove metodologie di evangelizzazione e l'ardore di espressione che si manifestano in tutte le realtà diocesane.